Coniglio in padella alla bolognese

coniglio padella foto

Ingredienti:
1 coniglio
300 g di pomodori pelati o 1 bicchiere di passata
2 spicchi di aglio
1 mazzetto di prezzemolo
4 cucchiai di olio evo
½ bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe
1 foglia di alloro
aceto di vino bianco

Esecuzione:
Lavare accuratamente il coniglio in acqua acidulata con aceto, tagliarlo a pezzi e metterlo in padella con l’olio, gli spicchi di aglio, la foglia di alloro ed il prezzemolo lavato e tritato. Salare e pepare.
Rosolarlo a fiamma viva rigirandolo spesso per evitare che si attacchi , poi bagnarlo con il vino bianco che va lasciato evaporare.
Aggiungere i pomodori pelati dopo averli schiacciati o la passata di pomodoro e terminare la cottura a fiamma bassa. All’occorrenza, se il sugo si restringesse troppo, aggiungere un po’ di acqua calda. Regolare di sale, togliere l’alloro e gli spicchi di aglio e servire ben caldo.

Pasta carciofi e noci

Il carciofo, pianta tipicamente mediterranea, deve il suo nome scientifico “Cynara scolymus” ad un antico mito greco.
Cinara era una ninfa bellissima di cui si innamorò Zeus. Era però così capricciosa che il padre degli dei, esasperato, la tramutò in un ortaggio verde come i suoi occhi, spinoso per ricordare le pene amorose a lui inflitte, ma con un cuore tenero e dolce in ricordo del loro amore: il carciofo.
Dalle innumerevoli proprietà, questo ortaggio si presta sia ad essere mangiato crudo quando è tenero e giovane, sia alla preparazione di svariate ricette.

Ingredienti per 4 persone:
5 carciofi freschi (in alternativa 200 g in spicchi surgelati)
70 g di gherigli di noci
Mollica di pane quanto un uovo
latte q.b.
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di vino bianco secco
olio evo q.b.
qualche fogliolina di menta
sale, pepe, un po’ di noce moscata
2 cucchiai di Parmigiani grattugiato
1 limone (se si usano carciofi freschi)

Esecuzione:
Schiacciare le noci tenendo da parte alcuni gherigli divisi in 4 per guarnire i piatti.
Se si usano i carciofi freschi mondarli, spuntarli abbondantemente, tagliarli a fette sottili ed immergerli in una bacinella con acqua e limone per evitare che anneriscano.
Sgocciolarli e stufarli in un tegame con 2 cucchiai di olio evo, lo spicchio di aglio, il vino, un po’ di acqua, sale e pepe.
I carciofi surgelati vanno stufati nella stessa maniera.
Lasciarli intiepidire, togliere l’aglio poi frullarli con i gherigli di noce, il pane dopo averlo ammollato nel latte, le foglioline di menta, il Parmigiano grattugiato, la noce moscata.
Aggiustare di sale e pepe, aggiungere un po’ di olio ed un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta se il composto risulta troppo duro, condire e guarnire i piatti con i gherigli tenuti da parte.

Bocconcini di pollo con pancetta

pollo pancetta foto

Il pollo si presta benissimo ad essere cucinato, come suol dirsi, in quattro e quattr’otto, se poi si tratta di bocconcini, il tempo di preparazione è ancora inferiore.
Essendo una carne bianca lo uso spesso, quindi, per non proporre sempre le stesse ricette, ogni tanto devo inventarmi qualcosa di nuovo.
Questa volta ho aggiunto un po’ di pancetta affumicata per dare un po’ di sapore perché, di per sé, il petto di pollo non è molto saporito.

Ingredienti per 4 persone:
400 g di petto di pollo
100 g di pancetta affumicata a cubetti
1 cipolla
1 cucchiaino da caffè di curcuma
½ bicchiere di vino bianco secco
100 ml di panna da cucina
6 cucchiai di olio evo
1 foglia di alloro
sale e pepe

Esecuzione:
Mondare la cipolla, tritarla e porla a rosolare in una casseruola con l’olio, la pancetta e la foglia di alloro. Tagliare a dadi abbastanza grandi il petto di pollo e unirlo al resto facendolo dorare.
Regolare di sale, pepare, alzare la fiamma, bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare.
Togliere la foglia di alloro, unire la curcuma alla panna, miscelare, versare sulla carne e cuocere per altri 4 minuti.
Servire i bocconcini di pollo ben caldi insieme alla pancetta ed alla salsina.

Arrosto di vitello con verdure

arrosto vitello foto

Questo arrosto si presta ad essere gustato sia caldo sia freddo, quindi è adatto ad essere consumato anche in estate.
In quest’ultimo caso si può preparare con un giorno di anticipo lasciarlo avvolto in un foglio di alluminio ed affettarlo poco prima di servirlo.

Ingredienti per 4 persone:
800 g di reale di vitello
2 coste di sedano
2 carote
2 spicchi di aglio
1 piccola cipolla
1 bicchiere di vino bianco secco
brodo vegetale o di carne q.b.
6 cucchiai di olio evo
sale e pepe di mulinello

Esecuzione:
Lavare ed asciugare le coste di sedano, privarle delle foglie e delle nervature poi tagliarle a pezzetti. Spellare la cipolla ed affettarla finemente. Raschiare, lavare le carote e tagliarle a rondelle.
Scaldare l’olio in una casseruola insieme agli spicchi di aglio privati della pelle, porvi il vitello, salare, pepare e rosolare per 4 o 5 minuti rigirandolo per colorirlo uniformemente così da sigillare la carne e mantenere i succhi all’interno.
Bagnare con il vino, lasciarlo evaporare poi aggiungere le verdure, incoperchiare e portare a cottura aggiungendo all’occorrenza un po’ di brodo. Occorreranno circa 40 minuti.
Togliere l’arrosto dalla casseruola ed avvolgerlo in  alluminio così che le fibre muscolari, contratte durante la cottura, si distendano e la carne diventi più morbida e saporita.

salsa arrosto foto

Prelevare dalla casseruola una parte delle verdure ed il sugo e frullarli insieme per ottenere una salsina da servire a parte.
Togliere la legatura dall’arrosto, affettarlo sottilmente, trasferirlo nel piatto da portata, disporvi attorno le verdure rimaste, irrorarlo con parte della salsina e servire.

La neve nel bicchiere

neve bicchiere foto

Nevica, dalla finestra osservo i fiocchi di neve cadere sugli arbusti del giardino ricoprendoli. In lontananza si intravvede il colle della Croara che, ormai ricoperto dalla bianca coltre, mi fa pensare ad una poesia del poeta dialettale bolognese Luciano Atti intitolata “Naiv ala Cruèra” “Neve alla Croara”.
So di averla conservata, la cerco, la leggo, mi soffermo sull’ultima strofa, è in bolognese, la traduco:

Mé a vói bän ala mi naiv                      Io voglio bene alla mia neve
e prémma ed sîra                                  e prima di questa sera
a m rinpirò un bichîr                           mi riempirò un bicchiere
e a m farò un żlè,                                  e mi farò un gelato,
come da cínno, quand                         come da bambino, quando
a n avêva brîṡa dû góbbi                     non avevo due spiccioli
par cunprèrmen una paniréṅna.      per comperarmi un cestino.

Un ricordo si affaccia alla mia mente: zia Caterina, la sorella di papà, che, munita di cucchiaio, aperta la finestra, raccoglieva dal davanzale un po’ di neve pulita, la poneva in un bicchiere, vi versava sopra un’abbondante cucchiaiata di vino rosso e me la dava da mangiare, rigorosamente di nascosto dalla mamma che non apprezzava questo “gelato” d’altri tempi e soprattutto non voleva che mi si desse del vino.
Era il nostro piccolo segreto.
Apro la finestra, metto un po’ di neve nel bicchiere, verso un po’ di vino rosso, assaggio…  il tempo della neve nel bicchiere è ormai passato.